Gorizia: il quartiere fieristico costa troppo, spazio a un parco acquatico
Previste anche palestre, strutture sportive e per il wellness. Sgarlata (Cciaa): già chiesto il cambiamento di destinazione
di Piero Tallandini
«Cessione ai privati e trasformazione dell’area fieristica di via della Barca in un parco acquatico coperto per il divertimento di tutta la famiglia con annesse strutture e campi sportivi, palestre e attività per il wellness, dalla sauna ai massaggi. Il progetto è pronto da tempo è il momento ormai è arrivato. Le fiere sono il passato e abbiamo già presentato la richiesta formale per cambiare la destinazione d’uso dell’area».
Realtà improduttiva Parole inequivocabili quelle del presidente della Camera di commercio goriziana, Emilio Sgarlata. Questa volta si vuole andare fino in fondo: il quartiere fieristico, che appartiene all’ente camerale e per il quale sono stati investiti negli anni scorsi 4 milioni di euro in lavori di ristrutturazione e adeguamento, deve essere rilanciato «e non può continuare – puntualizza Sgarlata – a restare improduttivo come avviene ora, rappresentando un peso più che una risorsa».
Troppe spese L’area, con i suoi padiglioni, è pesantemente sottoutilizzata e la Camera di commercio deve farsi carico delle spese per manutenzione e sorveglianza, oltre al pagamento di Imu e Tares. Intanto gli eventi fieristici, in Italia come nel resto d’Europa, appaiono in netto declino. Si punta, dunque, ad ottenere il cambio di destinazione d’uso dal Comune per poter concretizzare i propositi di valorizzazione sui quali, nell’ambito dell’ente camerale, ci si sta confrontando da anni, tanto che è stato costituito un gruppo di lavoro per studiare le soluzioni alternative.
Sos al Comune «La richiesta formale per cambiare la destinazione è stata già presentata e ne ho parlato anche con il sindaco. Speriamo che il Comune possa venirci incontro – premette Sgarlata – perché, una volta ottenuto quel placet, che è fondamentale, potremo davvero avviare l’iter per arrivare alla realizzazione del progetto che abbiamo preparato e nel quale crediamo fortemente. Certo, non è esclusa la possibilità che si possa trovare una soluzione che coinvolga anche enti pubblici o che si valuti l’ipotesi di dare in affitto i padiglioni, ma la scelta più logica – si affretta a precisare il presidente dell’ente camerale – è quella di cercare investitori privati che possano farsi carico della trasformazione del quartiere fieristico seguendo le linee del nostro progetto e curando poi anche la gestione delle nuove strutture una volta completate. Naturalmente si passerebbe attraverso un bando e un percorso assimilabile al project financing».
Ecco il progetto La stesura del progetto, come detto, è stata già da tempo ultimata. Eccone i dettagli illustrati dallo stesso presidente dell’ente camerale. «Il padiglione “D” – spiega Sgarlata – ospiterebbe un campo per il calcetto 5 contro 5, campi da tennis e un campo utilizzabile sia per il basket che per il volley dotato di tribuna. Nel padiglione “B” ci sarebbe spazio per la palestra con macchinari e attrezzi vari per il fitness. Nel padiglione “C” verrebbe realizzato il nucleo principale dell’acqua park, ovvero un parco acquatico al coperto con piscine e strutture per lo svago e il divertimento includendo anche il padiglione “D” con un collegamento coperto in vetro e legno. Nello stesso complesso troverebbero posto un centro wellness con saune e area massaggi e un bar negli ex uffici dell’ente fiera».
Polo d’attrazione Sgarlata prosegue: «Abbiamo pensato anche all’aspetto energetico: l’acqua sarebbe scaldata grazie ai pannelli esterni e il surplus di energia sarebbe messo a disposizione della rete cittadina. E poi attorno ai padiglioni c’è già un ampio parcheggio. Pensiamo che un complesso del genere attirerebbe famiglie da tutta la provincia e dal Friuli, oltre che dalla Slovenia, diventando un polo d’attrazione importantissimo per Gorizia come dimostra il successo di strutture analoghe, ad esempio a Bibione. Crediamo che l’interesse da parte di imprenditori ci possa essere anche se – sottolinea il presidente della Cciaa – è chiaro che l’investimento sarebbe considerevole visto che per realizzare quanto previsto del progetto servirebbero lavori per diversi milioni. Ma, lo ribadisco, a nostro avviso si può fare».
da messaggeroveneto.gelocal.it