Voglia di autostrade per il mare ma i primi cantieri solo nel 2014
Decisi piani e bandi, in arrivo le offerte. Eppure ci vorranno anni Allargheranno l’imbuto di Jesolo e Rosolina, non di Sottomarina
di Marco Bonet
La Grande Crisi che sferza il nostro Paese porta su di sé molte colpe, alcune parecchio gravi, altre meno, di certo quella d’aver costretto gli italiani a rivedere radicalmente le proprie abitudini, adeguandole all’austerity di Bruxelles, alla spending review di Roma, al risparmio forzato di Francoforte, con un «Ritorno al futuro» che ci ha fatti sbucare dritti dritti negli Anni Settanta, quanto meno nel modo di organizzare le ferie (lo dice pure una recente indagine di Ipr Marketing per la Coldiretti). Niente viaggi esotici, addio aerei e trasvolate oceaniche, oggi più che mai (anche per chi, in realtà, potrebbe permetterselo) la stessa spiaggia e lo stesso mare sono quelli fuori porta, low cost, votati al risparmio a tal punto che non si fa più manco un week end ma si preferisce l’andata e ritorno in giornata, pendolari dell’ombrellone incolonnati tra le lamiere arroventate da Caronte e da Sirge. E così, di partenza intelligente in partenza intelligente, la DeLorean si è ritrovata inchiodata in coda.
Tra un bollino nero, un giro su Isoradio e una strombazzata al povero tedesco ingnaro (come noi) delle viuzze alternative, una domanda rimbalza nella mente: ma non si dovevano fare le nuove superstrade per le spiagge? Che fine ha fatto la «Via del mare»? Diciamolo subito: i cantieri non sono ancora partiti e prima del 2016 non se ne parla neppure. Il nastro d’asfalto da 210 milioni di euro che in 19 chilometri collegherà la A4, all’altezza del nuovo casello di Meolo (inaugurato a metà ottobre dopo 40 anni di attesa), con Jesolo, all’innesto della rotonda «Frora» (quella del centro commerciale Bennet), e poi di lì con il Cavallino ed Eraclea, non vedrà le ruspe al lavoro prima della fine del 2014. A luglio la Regione ha pubblicato il bando di gara a inviti, che scadrà il 20 settembre, quando si saprà quali imprese in possesso dei requisiti fissati da Palazzo Balbi avranno chiesto di essere invitate alla licitazione privata. Le offerte sono attese per dicembre, poi si avvierà la fase progettuale. L’opera, contestata dal comitato «Sì Treviso Mare», a detta della Regione sarà fondamentale per sbloccare il tappo che oggi congestiona quella fetta di litorale adriatico che ogni anno conta quasi 15 milioni di pernottamenti e sarà realizzata in project financing, il che significa che chi la costruirà sarà ripagato con i pedaggi, da cui comunque saranno esenti i residenti dei Comuni interessati (Roncade, Jesolo, San Donà, Musile e Meolo), cui si aggiungeranno San Biagio di Callalta, Silea e Treviso.
Il project è stato presentato nel 2007 da Adria Infrastrutture spa, Strada del Mare spa e Consorzio Via del Mare, poi riuniti in La strada del mare srl. Il tracciato si estenderà per metà sull’attuale Treviso Mare, fino alla rotonda di Caposile, quindi su un nuovo sedime tra i campi fino alla rotonda Frora, liberando così la strada che costeggia il Sile. Orizzonte ancora più lontano per la Nogara-Mare, che dovrebbe snellire il traffico diretto verso il Delta del Po e Rosolina. Un intervento ben più complesso della «Via del mare» visto che si snoderà per 107 chilometri (cui si aggiungeranno altri 64 chilometri di viabilità complementare) attraverso 32 Comuni, collegando la A22 in prossimità di Nogara, nel Veronese, con Adria, in Polesine, dove si innesterà sulla Nuova Romea Commerciale dopo aver seguito la Transpolesana.
Contestato anche questo dai comitati, si tratta di un investimento da 1,9 miliardi di euro (50 milioni il contributo pubblico), sempre in project financing, con esclusione dal pedaggio per 15 anni dei residenti dei Comuni coinvolti e delle percorrenze fino a 15 chilometri. Il proponente in questo caso è la Confederazione Autostrade spa guidata dalla Brescia- Padova (A4 Holding) che alla fine della procedura di gara, a dicembre, è risultata anche essere l’unica offerente (la multinazionale Samsung mostrò qualche interesse ma poi si è tirata indietro). Il progetto definitivo, spiegano dalla Regione, è atteso tra un anno e i cantieri non saranno aperti prima del 2015. Quanto a Sottomarina di Chioggia e Bibione, c’è poco da dire. In entrambi i casi, infatti, gli accessi resteranno quelli che sono, almeno per il momento: la Romea (su cui si innesta la statale del Piovese proveniente da Padova) nel primo caso e la provinciale 74 in arrivo da San Michele al Tagliamento nel secondo.
da corriere.it