Il boom di stranieri salva il turismo
Crollo degli italiani, sulle spiagge si registra un meno 2%. Bene Venezia e le città d’arte, grande incremento a Mestre
di Marta Artico
La ricetta contro la crisi? Puntare sul turismo estero e sulla cultura. Ieri mattina al Centro Servizi di via Hermada, l’assessore provinciale al Turismo Giorgia Andreuzza ha illustrato, assieme al presidente dell’Azienda di promozione turistica provinciale Enrico Miotto e al direttore generale, Tullio Galfrè, il consuntivo della stagione turistica nella provincia da gennaio a settembre 2013. Se a fine aprile, chi aveva le mani tra i capelli per via del tempo, prevedeva disastri in termini di numeri, si è dovuto ricredere.
La stagione balneare si è chiusa con un meno due per cento circa, a fronte però di un picco all’insù delle città d’arte. Venezia fa la parte del leone trainando tutti, in aumento anche le presenze nell’entroterra veneziano (Marcon, Quarto d’Altino, Noventa di Piave). Il secondo dato che salta all’occhio, è che il turismo straniero catalizza tre quarti di arrivi e presenze nel territorio provinciale veneziano complessivo, con un 75% degli arrivi e 71% delle presenze, andando a compensare il calo di italiani.
Nel periodo monitorato, la fetta consistente della movimentazione turistica annua è oramai praticamente definita, registrando una complessiva stabilità: arrivi 7.152.026 (+0,03%) e presenze n. 31.373.339 (-0,76%). Nel 2012, gli arrivi erano stati 7.150.140, le presenze 31.614.258.
Spiagge. Anzitutto c’è da osservare che gli svizzeri hanno conquistato il terzo posto per popolazione più numerosa sostituendosi agli olandesi dopo tedeschi e austriaci (per la moneta forte). La rivelazione 2013 sono i russi, che arrivano in numero sempre maggiore e rappresentano la vera risorsa futura, perché spendono e amano i comfort. La Russia è paese straniero che, in tutte le località, segna percentuali positive a due cifre, sia per gli arrivi di turisti che per il numero di notti trascorse. I russi amano Jesolo (seconda meta prescelta dopo Rimini), i grandi alberghi, Venezia e l’outlet di Noventa di Piave, vanno dove possono comperare e fare shopping.
Incrementi si sono avuti a Jesolo con i turisti provenienti dalla Germania (arrivi: +2,3% – presenze: +4,2%) e dalla Russia (arrivi +9,5% presenze +16,8%), a Bibione e a Caorle con i turisti provenienti dalla Svizzera, dall’Ungheria, Polonia e Regno Unito, così come a Cavallino (Repubblica Ceca, Polonia e Regno Unito). Non se la passano benissimo quelle località come Eraclea, che puntano su un turismo per lo più italiano, oggi in crisi.
Città d’arte. In questo settore, ci sono segnali ancora più chiari di superamento dei periodi più difficili. Venezia centro storico spicca con il 1,06 in più negli arrivi e 2,31% nelle presenze specialmente nel comparto alberghiero.
Precisa Miotto: «Venezia si conferma una calamita che attrae turisti». C’è persino un tour operator francese che vende sette notti in Francia e una a Venezia. L’aumento sale ulteriormente nel territorio di Mestre-Marghera (arrivi +7,33%, presenze + 9,37%), mentre la Riviera del Brenta e gli altri territori dell’entroterra veneziano registrano una tenuta. Anche il Lido dà segnali positivi, ma per esserne sicuri si deve attendere l’anno prossimo. «Ora abbiamo a disposizione tutte le informazioni che serviranno a pianificare le future azioni di intervento in vista della prossima stagione turistica», spiega l’assessore Andreuzza.
«Ogni operatore ha la possibilità di disporre di uno strumento che permette di valutare, nel dettaglio, i periodi di maggior criticità e quelli più favorevoli». «Il turismo balneare ha iniziato a vedere la fine della linea discendente in arrivi e presenze», chiarisce Miotto, «per l’estate appena trascorsa, la ripresa è iniziata con i turisti provenienti da paesi stranieri che, auspico, siano imitati per la prossima stagione anche dai turisti italiani».
da nuovavenezia.gelocal.it