Pasqua low cost ed ecosostenibile
Gli itinerari più belli
Si risparmia e si riscopre l’ambiente. Unica regola: evitare cemento e smog
di Mauro Pigozzo
La prima fotografia è quella di un ciclista con lo zaino in spalla, fermo sull’argine di un fiume, che consulta il proprio smart phone per ritrovare il percorso da seguire. La seconda immagine è quella di un turista scandivano che si indigna perché l’hotel dove alloggia non differenzia i rifiuti in camera. La terza è quella di un giovane ventenne che su internet cerca strutture certificate per la loro eco sostenibilità: si sta organizzando il week end. Sta dentro queste tre immagini il nuovo trend del turismo in Veneto, l’ecosostenibilità.
Il turismo ecologico è un fenomeno che sta dilagandoe che, particolarmente nelle prossime vacanze pasquali, sarà al centro dell’attenzione dei veneti con la vocazione green che hanno voglia di rilassarsi vicino a casa. Un po’ per risparmiare, un po’ per riscoprire luoghi e paesaggi della propria storia. «È questo il nuovo trend del turismo, e grazie ai nuovi fondi europei dal 2014 proseguiremo negli investimenti», assicura l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi: il Veneto già nel 2010 ha stanziato un milione e duecento mila euro per favorire le certificazioni Emas, ossia i «timbri verdi» che riconoscono la vocazione ambientale di una struttura. Anche se poi non serve alcun certificato per amare gli itinerari ambientali e low cost nella nostra Regione: molte associazioni e società già guidano le pesone alla riscoperta del territorio. Così, per individuare gli itinerari naturalistici per Pasqua, per risparmiare e per riscoprire la nostra regione, serve citare una fonte istituzionale nella miriade di proposte sul web, il sito, nel quale una intera sezione è dedicata agli itinerari naturalistici. Ecco alcuni suggerimenti.
I luoghi d’eccellenza sono innumerevoli. Non tutti però conoscono i Brent de l’Art, i canyon scavati nella roccia dal torrente Ardo, nella Valbelluna: sono raggiungibili con una piacevole passeggiata partendo dal paese, lungo un sentiero protetto che solo negli ultimi tratti diventa un po’ ripido. Meritano una giornata al verde anche i 1.600 ettari della foresta di Somadida, il più grande bosco del Cadore ed una delle più belle foreste delle Dolomiti. A fare da cornice, le maestose vette del Cristallo, del Sorapiss e le Tre Cime di Lavaredo. O, ancora, la celebre «Montagna spaccata», nel Vicentino: una profonda fenditura scavata nella roccia dal torrente Torrazzo che si trova poco distante dagli impianti di risalita di Recoaro Mille: incantevole il percorso all’interno della fenditura che si eleva per 92 metri, con effetti e coreografie naturali avvincenti.
Il grande classico delle dolci colline venete sono i i Colli Berici con la loro roccia calcarea che, soggetta al fenomeno del carsismo, modella il territorio creando scorci di suggestivi. Ma nessuno potrà dire di conoscere le colline venete senza aver vissuto il Montello, i Colli Euganei o il complesso delle grotte del Caglieron, a Breda di Fregona, vicino a Vittorio Veneto, dove si possono trovare cave risalenti al Cinquecento che testimoniano l’attività estrattiva della cosiddetta «piera dolza», utilizzata nell’edilizia del tempo per stipiti e cornici. Specchi d’acqua Risulta ridondante ricordare le meraviglie delle isole veneziane tra Murano e Burano, già notissime, mentre in pochi forse conoscono lo straordinario ambiente naturale della laguna di Caorle e Bibione, con le sue valli e i tipici «casoni» dei pescatori. Tra le attrattive più note a livello internazionale del Veneto, gli itinerari ciclistici sul Lago di Garda. O, per cercare qualcosa più di nicchia, per gli amanti del running e della bicicletta tra Treviso e Padova, spettacolare l’itinerario sul Muson dei Sassi, lungo il quale si possono trovare anche agriturismi e aree di sosta per i picnic.
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da corriere.it