Quante foche monache vivono nell’alto Adriatico?
Come si comportano?
Quali fattori hanno contribuito alla loro quasi estinzione e quali alla loro ripresa?
È possibile una convivenza con l’uomo?
di Macri Puricelli
A Venezia, sabato 16 novembre, esperti e studiosi cercheranno di dare una risposta a queste domande in un incontro voluto da Museo di Storia Naturale, in collaborazione con il Comune e la LIPU sez. di Venezia, organizza L’appuntamento è per le 17.
Una giornata molto attesa questa. Perché giunge dopo un’estate in cui la foca monaca, più volte, è stata avvistata nella laguna di Venezia e in Adriatico davanti a Trieste, Caorle, Bibione, Chioggia. E perché è ormai certo che questo delizioso abitante dei mari è tornato ad abitare fra Italia e Croazia.
Considerato uno dei mammiferi più rari al mondo – se ne contano oggi circa 300 esemplari distribuiti tra le isole greche e quelle turche – la foca monaca fino a qualche anno fa era considerata quasi estinta in Italia, nonostante la sua presenza, con avvistamenti sempre più frequenti nel Tirreno e nell’Adriatico, avesse dato segni di confortante ripopolamento.
Per questo motivo, hanno destato particolare scalpore le presunte apparizioni di un esemplare in laguna, presenze in seguito confermate da immagini amatoriali riprese nei pressi di Chioggia.
Le apparizioni allegre di questa foca veneziana – ribattezzata Pryntyl – hanno convinto i volontari della LIPU di coordinare la raccolta dei dati, puntualmente esaminati dal presidente del Gruppo Foca Monaca Italia, Emanuele Coppola.
Sabato a Venezia sono attesi tre illustri ospiti: lo storico fiumano William Klinger, che ha condotto un’importante ricerca sulla presenza storica della foca monaca nell’Adriatico, il naturalista Antonio Borgo, che ripercorrerà l’avventura lagunare di Pryntyl, infine il documentarista Emanuele Coppola, uno dei maggiori esperti di foca monaca, che proietterà un filmato inedito sulla specie in Italia e Croazia.
da repubblica.it