Imposta di soggiorno Caorle vara il tariffario
Hotel da 0,70 euro a 0,40; campeggi da 0, 40 a 0,30; affittacamere e B&B a 0,30. Il sindaco plaude alla nuova associazione degli albergatori: «Lavoriamo insieme»
di Gemma Canzoneri
Come, ma soprattutto, quando si concluderà la “saga” su la tassa di soggiorno? A poco più di due mesi dall’inizio ufficiale della stagione estiva, la stretta di mano tra i sindaci della costa veneta e gli operatori turistici, non è ancora avvenuta. Da una parte, i Comuni della costa, hanno già siglato e tariffe e la data d’inizio per l’introduzione, come a Caorle dove proprio ieri sono state rese note le cifre e la diversificazione di queste a seconda della tipologia di struttura ricettiva: 0,70 euro la cifra massima per l’hotel a 4 stelle e 0,40 la minima per un albergo a una stella, per presenza. (Le atre tariffe: 0,60 euro per albergo a tre stelle, 0,50 euro per un hotel a due stelle. Villaggi turistici 0,50 euro; camping da 0,40 a 0,30 euro; Affittacamere 0,30 al giorno e tariffe forfefattarie per l’extralberghiero).
Sull’altro fronte, invece, entra in gioco un altro importante protagonista: il coordinamento delle spiagge venete, nel quale, questa volta, ad unirsi sono i presidenti delle associazioni albergatori. Una cosa buona, dunque, questa criticata tassa lo ha pur fatto e cioè ha unito, forse per la prima volta, le spiagge del litorale in un unico fronte, sia per quanto riguarda le amministrazioni comunali, sia per i rappresentati del settore turistico. Uniti si, ma su due fronti opposi, anche se, secondo il sindaco di San Michele (Bibione) Pasqualino Codognotto, la speranza è che la divergenza di opinioni riguardanti la tassa di soggiorno, rappresenti l’unico motivo di divisione, auspicando ad un’unione quanto più vicina, nel tentativo comune di fare squadra e costruire assieme il concetto di “Costa Veneta”.
«Mi auguro», dice Codognotto, «che gli operatori non abbiano creato questa unione con l’unico obiettivo di andare contro la tassa di soggiorno ma anzi spero che presto ci si possa sedere allo stesso tavolo». È dello stesso avviso anche il sindaco di Caorle Luciano Striuli, che in riferimento a questo nuovo fronte comune tra gli operatori turistici, parla di «scelta condivisibile e strategica, la stessa che i sindaci della costa veneziana, del resto, hanno fatto lo scorso agosto». Buoni propositi, dunque, ma che non migliorano l’umore degli albergatori, almeno per il momento, soprattutto a Caorle dove, pochi giorni fa, i membri della consulta sul turismo hanno deciso all’unanimità di abbandonare l’assemblea.
«Il tariffario proposto», dice il presidente degli albergatori di Caorle Giampiero Zanolin «rappresenta una forzatura da parte del Comune. Speravamo di poter discutere sulle scelte, invece, pare che tutto sia già stato deciso».