La protesta di 126 turisti: «Meno servizi alle terme». Lignano, appello degli utenti di alcune prestazioni sanitarie erogate in passato. «Era un punto di riferimento, è rimasto solo il settore estetica e benessere»

di Paolo Leonardo Medeossi

Bibione_Terme_SpaNon fornire più un servizio che prima c’era non aumenta la capacità di attrazione di una località turistica. Anzi il contrario. Men che meno in un periodo di chiari di luna come questo. E ancor meno se il servizio riguarda un settore come la sanità che è prioritario. Se poi la località in questione è Lignano abbiamo un quadro preciso del vulnus, del danno. É in sintesi quello che ha spinto più di un centinaio di lignanesi e turisti, 126 per la precisione, che amano la località balneare friulana a sottoscrivere una lettera che è un atto d’accusa.

Esordiscono dicendo: «Siamo un folto gruppo di residenti di Lignano e dintorni, turisti e utenti che da molti anni hanno usufruito delle prestazioni delle terme: chi per fisioterapia, chi per problemi di respiro, chi dopo protesi di articolazioni varie, chi semplicemente per una visita specialistica, un elettrocardiogramma o un semplice prelievo di sangue. Sapevamo che dal 1° maggio si poteva nuovamente contare su questa preziosa struttura, in funzione dai primi anni sessanta. Da più di cinquanta anni!».

Invece, ecco la sorpresa: «Recentemente alcuni di noi sono entrati per chiedere informazioni e orari sui prelievi, le inalazioni e gli specialisti e si sono trovati nel mezzo di una interessante quasi foresta tropicale. Il personale, gentile, informava, non senza imbarazzo, che tutta la parte medica aveva subito uno stop per adeguamento delle strutture in vista di quell’albergo che la Sil segue da una quindicina di anni, o più, come una lontana chimera. Mentre nella medesima struttura funziona, è stato ampliato e rinnovato tutto il settore dell’estetica e del benessere, come ci hanno confermato gli amici/amiche che hanno già usufruito delle prestazioni».

Anzi, qualcosa di più di una sorpresa, tanto è vero che scrivono: «La cosa ci è sembrata scioccante. Dopo cinquant’anni si chiude una struttura validissima, funzionante, un grande servizio per i cittadini e per gli operatori turistici locali, per una ristrutturazione in estate quando, si sa, che esiste un lungo blocco dei lavori per la quiete locale e il rispetto del turista. A chi giova e perché?». Poi la sollecitazione-accusa al Comune: «Non una parola da parte della neo eletta amministrazione comunale, non una dal Demanio o dalla Regione».

Quindi le amare conclusioni: «Questo ultimo funerale dimostra che a Lignano c’è poca imprenditorialità e spirito di corpo tra gli operatori. Bibione, il nostro costante concorrente, ancora un po’ ci mangerà vivi. Fortunatamente l’Azienda sanitaria ha potuto mantenere la guardia medica turistica grazie alla collaborazione con la GeTur; ma per i prelievi sul posto, senza dover correre varie volte fino a Latisana, le emergenze dermatologiche, delle ossa o del naso e della gola dove andiamo? In fila al Pronto soccorso di Latisana o Lignano? Assieme alla targa del Distretto sanitario anche quella dell’Università è scomparsa; forse non ci sono più i validi specializzandi ad affinare il loro corso di studi? Era, a parer nostro, una iniziativa per valorizzare e divulgare i benefici delle terme. Alcuni di essi li abbiamo ritrovati negli ospedali locali come validi assistenti». «Una tradizione, un punto di riferimento antico di molti anni» che scompaiono, ma anche un servizio che poteva valere le preferenze dei turisti.

da messaggeroveneto.gelocal.it

Di Fantasy

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