Venditori abusivi, nuovo regolamento a Bibione: ora sequestri più facili
La lotta ai venditori abusivi sulle spiagge del Veneto sale di livello: adesso possono essere multati anche per il solo fatto di avere con sé la merce; non occorre più che vengano “beccati” in flagrante durante la vendita. Il nuovo giro di vite è indice di quanto il problema sia una spina nel fianco per le amministrazioni del litorale.
Tanto più che è stato calcolato che in un anno in Veneto vengono sequestrati quattro milioni e mezzo di prodotti contraffatti e tre milioni e mezzo di oggetti non sicuri. Senza contare tutti i prodotti “regolari” che vengono venduti illegalmente. A far da apripista è Bibione (Venezia), seconda spiaggia italiana per presenze turistiche. L’amministrazione comunale ha da poco approvato un nuovo regolamento di vivibilità urbana, secondo cui per il venditore senza autorizzazione o che comunque non sia in grado di giustificare la merce che ha con sé, scatterà il sequestro e conseguente confisca.
«Si tratta di uno strumento molto incisivo – spiega il sindaco Pasqualino Codognotto – che di fatto permetterà il sequestro anche a chi trasporta e detiene la merce senza un giustificato motivo o comunque è privo di autorizzazione commerciale».
Finora la polizia locale poteva intervenire solo per contrastare la vendita. L’anno scorso, infatti, l’attenzione era stata spostata dalle spiagge ai parcheggi vicini, in modo da intercettare gli ambulanti all’inizio dell’attività di vendita, ossia quando scaricavano la mercanzia. Un lavoro quasi di intelligence, con gli agenti in borghese appostati per individuare gli abusivi al loro arrivo in paese. Una pratica che ha dato ottimi risultati, dato che i sequestri sono praticamente raddoppiati. Col nuovo regolamento l’azione di contrasto può iniziare a monte: gli ambulanti saranno intercettati all’ingresso in comune.
Già Jesolo e Venezia avevano vietato l’uso di borsoni, ma adesso l’asticella si è alzata. «Ciò che abbiamo proposto per Bibione – spiega Andrea Gallo, dirigente della polizia locale – è ancora più incisivo. Non ci limiteremo a sanzionare chi circola con borsoni pieni di merce posta in vendita ma fermeremo anche chi la trasporta o la tiene con sé, anche senza specifici contenitori».
Come coordinatore dei sindaci della costa veneta, Codognotto ha già avviato l’iter affinché tutti i nove comuni del litorale veneto possano adottare lo stesso divieto, in modo da uniformare tutte le spiagge. Nella vicina Caorle l’amministrazione ha già aderito alla proposta, approvando lunedì scorso il divieto. A Jesolo il testo è già stato preso in visione dagli uffici: «Il segretario generale del Comune e il comandante della Polizia locale lo stanno valutando – conferma il sindaco Valerio Zoggia – Poi decideremo cosa fare».
da gazzettino.it