Bibione lancia il guanto di sfida a Lignano
Tassa di soggiorno, il sindaco replica alle critiche: «Non riusciranno a strappare i turisti che ci amano»

di Rosario Padovano

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Un vecchio adagio diceva “Se Atene sta male non è che Sparta possa ridere”. Calza a pennello per spiegare, in tempi di crisi, la rivalità, sempre rimasta accesa ma tenuta un po’ nascosta, tra Lignano e Bibione: ovvero la prima spiaggia del Friuli e la seconda spiaggia d’Italia per numero di presenze. A rinfocolare le polemiche di mezzo c’è pure la tassa di soggiorno.

Lignano di Bibione apprezza la larghezza dell’arenile e le terme, e di certo non sopporta il grande lavoro che Bibione tenta di fare per la nautica da diporto (che sottrae diversi clienti ai friulani). Bibione di Lignano apprezza il carattere di albergatori ed esercenti e di sicuro non sopporta il fatto che oltre il Tagliamento tutto sia agevolato dallo statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia, anche nel regime fiscale. Enrico Bocus, presidente dell’Ascom mandamentale di Lignano, sigla che riunisce in quella realtà anche gli albergatori, plaude alla tassa di soggiorno di Bibione. È un applauso un po’ sarcastico, rivolto senza cattiveria ai cugini.

«Viviamo chiaramente in due realtà diverse» dice Bocus «Ma in questi tempi di crisi almeno un fatto ci caratterizza. Noi a Lignano non applicheremo la tassa di soggiorno, mentre oltre il fiume hanno deciso di applicarla. Con lungimiranza noi operatori lignanesi ci siamo mossi per tempo e la Regione Friuli Venezia Giulia ci ha ascoltato. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. La tassa a Bibione la tengano pure. Saremo favoriti da questa decisione? Chissà».

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Pasqualino Codognotto. Uno di casa a Lignano. «Bocus avrà parlato di tassa di soggiorno certamente con la consueta ironia» ha riferito Codognotto «Beh, non so quanto Lignano faccia bene a non applicarla. Secondo me fa male, visto che anche loro dal 2013 hanno il Patto di stabilità. Credono proprio che basti la tassa per far scappare i turisti da Bibione e farli trascorrere la vacanza da loro? Non è questo il problema. Siamo noi ad aver sempre sofferto la concorrenza di Lignano in tutto questo tempo. Con tutti i finanziamenti che hanno avuto grazie allo statuto speciale dovremmo essere noi i primi a lamentarci».

Codognotto ricorda gli aspetti positivi di questa tassa. «Non possiamo sempre aspettare Roma. È in atto una forte strumentalizzazione sull’applicazione dell’imposta. Il tempo ci darà ragione. Tutto il gettito servirà per rendere più bella Bibione».

da nuovavenezia.gelocal.it

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