Gli uccelli acquatici preferiscono le lagune del litorale
Sono oltre 425 mila i volatili censiti dalla Provincia Quadruplicate le presenze, in forte aumento i fenicotteri
di Marta Artico
Le lagune di Caorle, Bibione e Venezia, si confermano in cima alla lista di gradimento degli uccelli acquatici svernanti di tutto lo Stivale, che hanno eletto le nostre 23 valli ad habitat preferito per diversi fattori, legati in special modo ai cambiamenti climatici e agli inverni meno rigidi. Sono, infatti, ben 425 mila e 509 gli uccelli acquatici che preferiscono la nostra laguna.
Il dato emerge dal ventiduesimo censimento effettuato dalla Provincia nel gennaio scorso e relativo agli uccelli acquatici svernanti. I dati sono così suddivisi: 39 mila e 77 uccelli censiti in laguna di Caorle (dato che si mantiene stabile) e 387 mila e 598 uccelli censiti in laguna di Venezia (dato che registra un leggero calo). Se diminuiscono di poche unità gli anatidi aumenta, di contro, la varietà di uccelli, tra cui alcune specie rare e protette da convenzioni internazionali, come l’aquila anatraia maggiore (ne sono stati notati tre esemplari). Ma anche il gufo di palude, il gabbiano reale pontico, il falco pescatore.
Altro dato che continua a stupire è il numero di fenicotteri che ancora una volta, sulla scorta dell’inverno caldo, hanno fatto tappa nelle nostre valli: a gennaio si è registrato un valore record di presenze, ben 6.504 esemplari. E la speranza è che presto figlino, per assistere al fenomeno dell’inanellamento dei piccoli che tanta meraviglia ha destato. I fenicotteri rosa, si possono avvistare nella laguna Nord, nella valle “sparesera”, tra Lio Piccolo, Lio Grande, Le Mesole, e in estate richiamano moltissimi turisti e locali, che compiono vere spedizioni per vederli.
Dal primo censimento, dunque, i volatili che frequentano quest’area sono quasi quadruplicati. «Sono soddisfatto di commentare, per il quinto anno consecutivo, i risultati dei censimenti», ha commentato il vicepresidente della Provincia, Mario Dalla Tor, «abbiamo saputo creare nel tempo uno strumento di analisi del territorio significativo, grazie anche alla collaborazione con diversi soggetti qualificati, che ogni mese di gennaio dal 1993 si ritrovano a percorrere in lungo e in largo le lagune veneziane. Il quadro che emerge è quello di un patrimonio naturalistico di grandissimo rilievo per tutto il bacino del Mar Mediterraneo, con presenze regolari che negli ultimi quattro anni hanno sempre superato il valore di 300 mila esemplari, sfiorando nel 2014, le 400 mila unità.
Anche la laguna di Caorle si conferma di notevole importanza a livello nazionale e internazionale, avendo ospitato un numero di uccelli acquatici di poco inferiore ai 40 mila esemplari. Consolidata, dunque, la tendenza al forte incremento delle popolazioni di uccelli acquatici, in particolare per molte specie di anatidi di interesse venatorio, a dimostrazione che una corretta gestione del territorio è compatibile con le attività legate alla caccia e alla pesca e viene favorita dal coinvolgimento dei fruitori del patrimonio naturalistico». Dalla Tor ha anche fornito qualche dato sull’attività venatoria. I cacciatori dal 2004 sono scesi dalle 7.000 alle 4.600 unità. Si calcola che tra cinque anni saranno 3000. Sono invece oltre 100.000 gli esemplari abbattuti.
da nuovavenezia.gelocal.it