Amarcord: la tremenda tempesta di SABBIA su Bibione (VE) di venerdì 6 luglio 2012

bibione_tempesta_sabbia_luglio_2012Da molti giorni a Bibione si attendeva un temporale rinfrescante. Per fare un castello di sabbia ormai i bambini dovevano spostarsi in riva al mare, perchè la sabbia lungo le file degli ombrelloni era davvero troppo asciutta sino in profondità e trovare sabbia bagnata stava diventando un’impresa.

La brezza mitigava la calura solo in riva al mare, all’interno del paese l’atmosfera era opprimente e tale era rimasta sin dalla triste serata in cui l’Italia del pallone aveva perso (e male) la finale europea con la Spagna.

C’erano stati segnali anche nei giorni precedenti, ma i temporali erano rimasti ben attaccati alle montagne, nonostante un bel traffico di altocumuli castellani a spasso per il cielo. Finalmente quel venerdì qualcosa era cambiato, questa volta i cumuli che ogni mattina si sollevano dal mare questa volta non si era dissolti, anzi torreggiavano in modo spettacolare a ponente e a levante, lasciando solo un po’ sguarnita solamente la zona di Bibione, ma la fiducia restava.

I primi cumulus calvus già si erano concessi verso le 10 del mattino e verso le 11 era cominciato un doppio borbottio, una cellula si stava muovendo da Caorle verso l’entroterra, l’altra dal mare, si proprio dal mare, si era mossa verso Lignano e Grado.

Alle 12 il temporale friulano aveva oscurato anche il cielo di Bibione ma le precipitazioni restavano confinate oltre Tagliamento. Alle 13 era tornato il sereno. Sembrava un’altra giornata sfortunata e infatti in qualche modo lo sarebbe stata. Alle 14 però la cumulogenesi ripartiva più intensa che mai, e lo sguardo verso est denotava formazioni temporalesche importanti che stavano investendo soprattutto il litorale giuliano e su poi sino a Gorizia, mentre verso ovest non accadeva nulla di importante, anzi stavano montando un’afa ed un caldo ancora più opprimenti.

A questo punto il gradiente termico orizzontale tra est ed ovest si stava facendo troppo marcato perchè non scattasse una corrente di outflow dalle cellule temporalesche giuliane, diretta a ritroso a rinfrescare il litorale veneto. Così accadde. Alle 16 turbini improvvisi si levarono da est e sollevarono quanta più sabbia possibile, oscurando completamente la vista della spiaggia e del mare dall’immediato entroterra. Nel fuggi fuggi generale ecco bambini che piangono con la sabbia negli occhi, anziani che inciampano, ombrelloni che volano via come fuscelli e alberi piegati sin quasi a terra. Una tempesta di sabbia in piena regola insomma, che lasciava tutti attoniti e disorientati.

Le raffiche continuavano per un bel 15 minuti, poi lentamente perdevano di forza, riconsegnando un litorale confuso e ancora assetato, da un modesto congestus sarebbero poi cadute verso le 17 le classiche beffarde 4 gocce ma il gran secco era rimasto. Unica consolazione: qualche grado in meno.

da meteolive.leonardo.it

Di Fantasy

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