Spiagge devastate dalla mareggiata: tre milioni di danni. “Un disastro”
Vanificato il ripascimento, le ripercussioni economiche in vista dell’inizio della stagione potrebbero essere molto pesanti. Volontari e turisti al lavoro per rimettere in sesto l’arenile
Danni tra i due e i tre milioni di euro, la costa veneziana nuovamente devastata dalla mareggiata che spegne i sogni sulla Pentecoste e infligge l’ultimo colpo alle imprese turistiche, in un periodo particolare per il turismo del litorale, di crisi generalizzata e nell’attesa che il torni il beltempo per iniziare la stagione del mare.
La maggior parte delle spiagge ha subìto danni gravissimi, vanificando le azioni del ripascimento dei mesi scorsi. Prima di tutte Jesolo, che da sola ha valutato circa due milioni di euro di danni, ma anche Bibione, e poi Eraclea mare, anche questa colpita dalla mareggiata che ha spazzato via tutta la sabbia già distesa, dopo che solo qualche giorno fa il sindaco Giorgio Talon aveva annunciato la fine dei lavori nel rispetto dei tempi previsti.
Danni che sono in corso di valutazione dal sindaco di Bibione San Michele al Tagliamento, e coordinatore dei sindaci della costa, Pasqualino Codognotto.
Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, nonostante tutto è rassicurante: «La stagione non è a rischio, certo ci saranno dei ritardi e chiediamo un po’ di pazienza agli operatori. Se sarà necessario, tornerò in Regione a chiedere altre risorse».
Dal consiglio comunale la protesta di Daniele Bison dai banchi dell’opposizione: «Dopo tante chiacchiere, siamo ancora senza un sistema di protezione stabile della costa e ogni anno dobbiamo affrontare il ripascimento che le ultime mareggiate pregiudicano sempre, spendendo milioni di euro per la sabbia che arricchisce sempre qualcuno».
Il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, e il coordinatore degli albergatori delle spiagge venete, Massimiliano Schiavon, danno tutte le garanzie sulla tenuta delle spiagge del litorale veneziano. Sono circolate foto impressionanti di ombrelloni strappati, lettini che galleggiavano, bidoni dell’immondizia danneggiati, resti di imbarcazioni alla deriva, alberi, ramaglie e rifiuti di ogni genere. Senza contare le enormi onde che si abbattevano sulla spiaggia e che sono oggetto dei messaggi più inviati nel circuito di telefonini e smartphone.
«La mareggiata c’è stata», dice Michielli, «ma la nostra gente è già al lavoro ed entro un paio di giorni la situazione tornerà alla normalità». L’albergatore e presidente dell’Aja, Schiavon, è altrettanto certo che la stagione sarà salvata.
«Nei prossimi giorni le spiagge saranno pronte, attrezzate, pulite, con gli standard qualitativi che siamo abituati a dare», aggiunge, «intanto tutti gli alberghi del litorale stanno richiamando il personale a riposo, che sta rispondendo prontamente o è già al lavoro da questa mattina. La cosa bella è che anche i turisti si stanno offrendo spontaneamente per dare una mano».
Il comunicato degli albergatori verrà ora tradotto e inviato alla stampa estera per contrastare il tam tam in rete e nei social network, che rischia davvero di dissuadere migliaia di turisti dal prenotare la vacanza sulla costa veneziana.
Quello che si chiede in un momento simile è che tutti diano una mano come possono, per pulire la spiaggia e accelerare il più possibile i lavori, con la speranza che una parte della sabbia torni naturalmente a riva con le onde più dolci che seguiranno la tempesta. Cosa, questa, auspicata e possibile, anche se il danno c’è stato ed è rilevante.
da nuovavenezia.gelocal.it