Caorle e Bibione, assenso forzato
San Michele non esclude di passare poi al Friuli. Striuli: sì, ma non ci convince
Caorle e Bibione restano con Venezia, ma vorrebbero tanto andare altrove. Lunedì sera è terminata con un “sì” alla Città metropolitana per nulla convincente l’assemblea del consiglio comunale di Caorle tenutasi lunedì. In mancanza di alternative, tutti d’accordo sul non essere d’accordo.
Sotto accusa la «mancata previsione di un referendum» che permette ai caorlotti di esprimersi. A far discutere ancor di più è la discriminazione tra Comuni che possono deliberare di transitare ad altra Provincia per continuità territoriale e chi, come Caorle, non lo può fare perché confina con province di altre regioni. Alla luce di questo, Caorle non ha scelta. «Diciamo sì a un ente che non esiste» concludono i consiglieri «chiediamo che almeno, in sede di formulazione dello Statuto, venga valorizzato il ruolo di Caorle e del Veneto orientale».
Anche a San Michele il pensiero dominante è «sì, no, nì: intanto entriamo, visto che non si può andare altrove, partecipiamo alla costituente, poi, in base allo statuto, si vedrà. Quattro gli ordini del giorno presentati in Consiglio. Quello della lista Idea Comune del sindaco Pasqualino Codognotto ha ottenuto 12 voti a favore e tre contrari. Ma quella approvata, più che una delibera, sembra essere una presa d’atto dell’istituzione per legge della Città metropolitana. «Non ho dimenticato» ha detto il sindaco Codognotto «che il cuore di molti batte per il Friuli e nella delibera ho assicurato l’impegno di questa amministrazione affinchè i cittadini possano esprimersi sul passaggio alla vicina regione friulana alla quale siamo legati da tradizioni e comuni interessi».
Sarà lo stesso consiglio comunale che dovrà decidere se aderire o meno alla Città metropolitana, tenuto conto dell’evolversi della situazione ed in particolare dei contenuti dello statuto che dovranno garantire la massima tutela della storia, della specificità e degli interessi del Veneto orientale e di San Michele in particolare.
Gemma Canzoneri e Gian Piero del Gallo